La crisi climatica: strategie globali per affrontare l’emergenza ambientale

Combattere la crisi climatica con strategie a livello globale è l'unico modo per salvaguardare l'ambiente e continuare a garantire una vita dignitosa alle future generazioni. I modi per salvare l'ambiente ci sono, molte proposte sono state fatte, ma occorre decidere velocemente come metterle in pratica.

Solo perseguendo gli stessi obiettivi si può invertire la rotta del cambiamento climatico

La desertificazione di vaste aree del continente africano, lo scioglimenti dei ghiacciai con conseguente aumento dei livelli del mare o eventi atmosferici estremi come inondazioni o frane, sono solo alcuni degli effetti dovuti ai cambiamenti climatici che vedono quale unico responsabile l'uomo.
La necessità di un cambio di rotta è stato avvertito da quasi tutte le nazioni del mondo, tanto che nell'ultimo rapporto pubblicato lo scorso marzo in Svizzera da parte di un nutrito gruppo di scienziati che formano l'organismo delle Nazioni Unite deputato alla valutazione dei cambiamenti climatici, ovvero l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), è stato scritto a chiare lettere che se tutti si impegnassero a ridurre le emissioni di gas serra nell'atmosfera, mantenendo l'innalzamento della temperatura nei limiti di 1,5°C, entro il 2050 sarebbe ancora possibile salvare il pianeta e con lui le popolazioni che lo abitano.

Le misure proposte vanno dalla drastica riduzione dei combustibili fossili, all'uso di energie alternative per la movimentazione dei veicoli, l'uso consapevole del suolo, cambiamenti nel settore alimentare e nei modi di allevamento dei ruminanti (tra i maggiori produttori di gas metano), nonché convertire il funzionamento degli impianti industriali in modo da ridurre se non annullare del tutto le emissioni di gas serra nell'ambiente.
Spetta ora ai singoli governi trovare i fondi necessari per mettere in pratica quanto necessario, magari cercando di coinvolgere anche investitori privati.

Misure di strategie globali a favore dell'ambiente

La drastica riduzione dell'uso dei combustibili fossili ha un senso solo se avviene a livello mondiale. Pensare che l'Europa da sola possa portare ad una inversione di rotta nella battaglia contro i cambiamenti climatici è una battaglia persa in partenza. Nazioni come Cina, Stati Uniti e India, che occupano i primi posti nella classifica mondiale dei paesi più inquinanti, senza tralasciare la Germania, che è la nazione che più inquina a livello europeo a causa della sua dipendenza dal carbone, dovrebbero essere le prime a intraprendere politiche a favore dell'ambiente.

Alcune tra le misure proposte dall'IPCC è quella di ridurre lo sviluppo di nuovi insediamenti urbani ricuperando quelli già esistenti, incentivare la riforestazione e creare nuove zone di verde pubblico nelle città. Educare la popolazione ad un uso consapevole delle risorse idriche e incentivare l'uso dei mezzi pubblici o della bicicletta per gli spostamenti. Ricopre un ruolo di primaria importanza anche l'impiego di materiali a scarso impatto ambientale o riciclabili in modo da ridurre l'enormità dei rifiuti prodotti ogni giorno. Tutto ciò richiede però il coinvolgimento del singolo individuo, perché finché ognuno non sarà consapevole del fatto che gesti quotidiani che sembrano innocui, sono invece in parte responsabili del cambiamento climatico, ogni tentativo di un cambiamento risulterà vano.

This article was written by Francesco Balletti

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