Monitoraggio concentrazioni infiammabili

In diversi contesti lavorativi si rivela importante effettuare il monitoraggio costante della concentrazione dei solventi infiammabili. Per questo bisogna affidarsi a soluzioni efficaci e all’avanguardia. Vediamo, qui di seguito, cosa sapere su questo argomento.

Monitoraggio concentrazioni infiammabili: aspetti generali

Come noto, le elevate concentrazioni di sostanze infiammabili possono provocare tutta una serie di spiacevoli conseguenze per la sicurezza dei lavoratori. Nei casi più gravi si verifica l’esplosione, pertanto la prevenzione gioca un ruolo determinante.

A tal riguardo è possibile adottare innovativi sistemi analitici, come quelli che sono stati messi a punto dall’azienda www.nirainstruments.com e apprezzati per l’affidabilità.

Più nel dettaglio, esistono varie soluzioni, come ad esempio quella a infrarossi. In questo caso il gas campione attraversa un percorso ottico mentre viene raggiunto dalla luce: la differenza fra l’intensità luminosa che viene rilevata non fa altro che fornire informazioni attendibili sulle concentrazioni di solvente. I sensori impiegati sono gli unici privi di calibrazione, per cui non richiedono interventi di manutenzione nel corso del tempo.

Altrettanto validi sono i sistemi per il monitoraggio delle concentrazioni infiammabili che sfruttano rilevatori a ionizzazione. Stavolta, grazie alla combustione della fiamma fra gas campione, idrogeno e aria pulita si creano ioni idrocarburi. Quest’ultimi, a loro volta, vengono catturati da una piccola rete metallica posta attorno alla fiamma e che genera corrente elettrica. Il rilevatore rappresenta il sensore maggiormente veloce e attendibile oggi sul mercato.

Meritano poi una segnalazione i sistemi che consentono di controllare in maniera automatica il ricircolo dell’aria, così da riciclare fino al 90% dell’aria calda in scarico. Tutto ciò assicura notevoli vantaggi, visto che viene ridotta la portata d’aria, con conseguente risparmio dal punto di vista energetico.

Perché adottare soluzioni all’avanguardia

Nel corso delle fasi di essiccazione degli inchiostri e di vaporizzazione dei solventi è necessario impiegare tanta energia. Solo in questa maniera si può scaldare l’aria e raggiungere la temperatura desiderata in poco tempo. Ecco, quindi, che l’uso di un sistema di monitoraggio per valutare prontamente le concentrazioni di solventi all’interno delle stazioni di essiccazione diventa una priorità alla quale oggi non si può rinunciare.

Qualora, infatti, il livello delle concentrazioni superi una certa soglia di sicurezza, il sistema invierà un allarme, così da consentire l’adozione delle necessarie precauzioni, nonché l’arresto immediato della produzione. Diversamente, in caso di concentrazioni di solventi inferiori al tetto massimo consentito, l’aria potrà essere opportunamente riciclata e riutilizzata.

Occorre far presente che tutte le stazioni di essiccazione sono sempre provviste di propri ventilatori di alimentazione e aspirazione. Mediante speciali condotti i sistemi che riciclano l’aria automaticamente permettono anche di avere un controllo continuo su ciò che viene effettivamente riciclato, tenuto conto della concentrazione del solvente all’interno della stazione di essiccazione. In buona sostanza, grazie a questa soluzione l’ambiente sarà sempre sicuro.

Gli aspetti positivi si riscontrano nel breve e lungo periodo. Basta solo considerare la riduzione significativa del costo energetico, ovvero le spese per l’elettricità, il gas e l’olio combustibile.

Validi investimenti per rendere la propria azienda competitiva

Investire nell’acquisto dei vari sistemi che servono a controllare le concentrazioni infiammabili vuol dire puntare alla massima efficienza. Coloro che scelgono di adottare soluzioni di questo tipo, specie se abbinate a quelle per il riscaldamento dell’aria delle stazioni di essiccazione, non potranno solo sostenere costi più contenuti per sostenere il fabbisogno energetico, ma riusciranno a operare in completa sicurezza. In qualsiasi fase del ciclo produttivo si avrà la possibilità di conoscere le performance del proprio impianto, nonché di intervenire quando serve per portare le concentrazioni entro il range consentito.

This article was written by Francesco Balletti

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