Ogni cambiamento di abitazione corrisponde sempre ad un grande stress, considerato dalla comunità degli psicologi come uno stress secondo solo a quello di una separazione o di un lutto.
Nel caso il trasloco abbia come destinazione un paese straniero, al di fuori della UE, le cose tendono sempre a complicarsi abbastanza, ed è quindi meglio essere ben informati per non dover subire ulteriori stress, dovuti ad adempimenti sconosciuti o problematiche di frontiera.
Il suggerimento principale è quindi quello di informarsi per tempo alla dogana del paese di destinazione su quali siano eventuali permessi o modulistica da avere con sé il giorno fatidico.
Successivamente valutiamo attentamente la possibilità di mettere tutta l’operazione in mano a professionisti del settore che si occupano di traslochi internazionali e che abbiano quindi una adeguata preparazione soprattutto burocratica sul campo e che possono quindi sollevarci dalle difficoltà relative.
Quando si trasloca infatti il passaggio di frontiera è ovviamente agevolato, ma le varie dogane sono comunque molto attente per evitare il passaggio di beni non conformi.
A titolo informativo, in ogni caso, normalmente ci sono alcuni aspetti comuni a tutte le dogane extra-UE da tenere presenti.
Il primo è quello della dichiarazione dei materiali trasportati. Normalmente le dogane richiedono una lista o un elenco, per quanto non dettagliatissimi, di quello che viene trasportato con il trasloco principale, vale a dire con il grosso dell’operazione. Quello che interessa la dogana italiana è principalmente la presenza di preziosi o danaro, mentre per quanto riguarda la dogana estera, interessa sostanzialmente tutto.
Attenzione quindi al tipo di oggetti che si trasportano perché non è detto che siano legali nel paese di destinazione o che il passaggio al confine sia automatico (come ad esempio nel caso di ingenti quantità di gioielli o di armi, anche se da collezione).
Altro aspetto di primaria importanza è il passaggio degli eventuali veicoli sotto il registro o equivalente del paese di destinazione. Normalmente tale operazione deve essere effettuata contestualmente al trasloco principale e i veicoli devono solitamente essere stati acquistati da almeno sei mesi, per poter passare in modo del tutto gratuito la frontiera come veicoli al seguito del trasloco. Diversamente potrebbe venir richiesto l’effettivo sdoganamento con probabile richiesta di pagamento di tasse e balzelli vari.